La complessità della gestione dei pazienti con patologia onco ematologica richiede un approccio collaborativo da parte degli operatori sanitari ed il concetto di lavoro multidisciplinare è ampiamente accettato come Gold Standard nella cura delle neoplasie . I trattamenti utilizzati per la cura delle patologie oncologiche negli ultimi vent’anni hanno visto una rapida evoluzione e trasformazione tanto che nel 2000 si è entrati nell’era della terapia personalizzata. La terapia cellulare CAR T che trova il suo posto tra le terapie innovative, rappresenta una rivoluzione clinica e tecnologici in quanto è in grado di modificare geneticamente le cellule del sistema immunitario.
Il grado di complessità della gestione clinica dei pazienti ha portato le autorità competenti e altri organismi di regolamentazione, tra cui Jacie, a richiedere la somministrazione di cellule CAR T nel contesto di un centro di accreditamento per l’esecuzione di Trapianto di Midollo Allogenico.
I motivi principali di questa scelta sono: la struttura dell’unità operativa e il personale con conoscenze e competenze con solidate nella gestione di un paziente complesso come quello candidato a terapia CAR T, che sia quindi in grado di supportare la maggior parte degli aspetti del percorso terapeutico.
Il percorso di terapia cellulare che un paziente e il suo caregiver deve affrontare inizia dalla selezione del paziente , prosegue nell’unità operativa con l’infusione di cellule e ritorna in ambulatorio per il follow up. Spesso è difficile condividere le conoscenze tra le varie figure sanitarie formate e competenti coinvolte nel processo CAR T e questo determina una conoscenza limitata del processo terapeutico completo L’organizzazione e la partecipazione di momenti d’incontro quale un Journal Club delle professioni sanitarie permette di aumentare le conoscenze Evidence Based e le competenze dei partecipanti e quindi migliorare gli outcomes assistenziali